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La degustazione |
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Rosso rubino violaceo. |
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Naso fragrante, con aromi di frutti neri macerati, liquirizia e un leggero sentore affumicato. |
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Un rosso dalla trama eccezionale, con succo equilibrato, ricco e potente. I tannini sono setosi, il finale è elegante e intensamente aromatico. |
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Il consiglio del sommelier |
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Servire tra 14 e 16°. |
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Filetto al pepe verde, agnello al latte al rosmarino, costolette di maiale alla griglia o arrostite al forno. |
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Entro il 2030. |
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La tenuta e il vino |
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Ultimamente si parla molto di Hélène e Guillaume Baron e dei loro vini deliziosamente fruttati, prodotti presso il Clos de la Barthassade, nella regione del Languedoc.
Disponendo dei migliori settori delle Terrasses du Larzac, la coppia applica principi biodinamici, meticolosità e rigore e sfrutta appieno l’esperienza borgognona presso Sylvain Pataille (Château de Trévallon), per modellare vini freschi e beverini, contraddistinti da un’interessante complessità aromatica. Come questo duo di vini parcellari, che rendono omaggio a questi straordinari terroir. |
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Il Terrasses du Larzac Les Ouvrées Rosso 2022 esprime tutta la complessità di questo straordinario terroir tra grazia e potenza. L’assemblaggio di Grenache, Syrah e Mourvèdre, affinati per 22 mesi in grandi contenitori di legno, si apre su un irresistibile frutto succoso e maturo in cui spiccano le note di ribes nero, mirtillo e liquirizia. La materia è perfettamente equilibrata, polposa e corposa, lasciandoci su un finale setoso e persistente. È un vino generoso, vellutato ed elegante, che promette di evolvere ancora per almeno 10 anni. Il preferito del Comitato Valap valutato 94/100. |
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Vendemmia manuale. Vinificazione con il 40% di uve intere. Fermentazione di 3 settimane. Affinato per 22 mesi in legno (demi-muid e foudre). |
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Ricompense |
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Voto Valap 94/100. |
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